Direct E-mail Marketing: Trovare nuovi clienti nel rispetto della privacy

Una panoramica sui software e sui servizi in Asp per realizzare campagne di precision e permission marketing.

di Roberto Ghislandi — Pubblicato su internet.pro, marzo 2005

In un momento in cui l'opinione pubblica si scaglia contro lo spam e demonizza l'utilizzo della posta elettronica quale strumento principe di l'invasione della privacy, ha senso parlare di e-mail marketing? Per rispondere bisogna capire la differenza tra lo spam e l'e-mail marketing. Lo spam è l'invio indiscriminato di un messaggio generico, solitamente a fini commerciali, a una serie di indirizzi di e-mail i cui proprietari non ne hanno fatta esplicita richiesta. L'e-mail marketing è invece l'invio, a una persona che ne ha fatta esplicita richiesta, di un messaggio personalizzato su un argomento di suo interesse. Possiamo dire che tra l'e-mail marketing e lo spam c'è la stessa differenza che intercorre tra chiamare un amico appassionato di calcio per invitarlo al derby della sua squadra del cuore e comporre numeri telefonici a caso per proporre biglietti per un incontro di pallamano. Le probabilità di trovare una persona realmente interessata sono molto basse e nella maggior parte si verrebbe percepiti come fastidiosi e invasivi. Insomma se si forniscono informazioni precise a chi le ha chieste, si sta offrendo un servizio; se si intasano le caselle di e-mail con proposte che non sono di interesse e comunque non sono state sollecitate, si sta facendo spam. Nel seguito parleremo dunque precision e permission marketing prendendo a prestito questi due termini da Seth Godin, indiscusso guru del settore (per chi volesse approfondire consigliamo Permission Marketing: Turning Strangers into Friends [www.sethgodin.com]). In breve, con precision si intende la capacità di raggiungere il giusto target fornendo informazioni di interesse, con permission si intende che si inviano tali informazioni solo dopo aver ricevuto il consenso a farlo. L'e-mail marketing, o più in generale la comunicazione via e-mail, può risultare ideale in moltissimi casi anche non direttamente legati al direct marketing in senso stretto: distribuzione di circolari, house organ, bollettini (newsletter), comunicazioni di servizio (merce pronta, invio merce, scadenza pagamento), avvisi di cambiamento di sede e vera e propria comunicazione commerciale (offerte, sconti, promozioni ecc.). In particolare molti studi hanno dimostrato come l'e-mail marketing sia uno dei mezzi più efficaci quando si tratta di fidelizzare i propri clienti e incrementare o mantenere il traffico sul proprio sito Web. Risulta invece di minore efficacia qualora si abbia la necessità di fare branding vero e proprio. In questo caso l'advertising tradizionale o una campagna banner si rivelano più incisivi.

Una campagna di direct e-mail marketing

Non è sufficiente ricorrere a Outlook o al proprio browser di posta preferito? È proprio necessario utilizzare uno strumento apposito? La risposta è senz'altro sì: vi sono infatti alcuni punti che differenziano una campagna professionale di e-mail marketing da un semplice invio multiplo di mail. Vediamo quali:

Il report deve per lo meno comprendere: numero di mail da inviare, mail inviate, mail aperte, link seguiti. Tali requisiti sono fondamentali per inviare un messaggio personalizzato (precision marketing), rispettare le normative sulla privacy (permission marketing: opt in con conferma e opt out) e, in base ai risultati dell'invio, decidere i passi successivi. Per esempio, uno dei metodi più efficaci per incrementare le proprie vendite è quello di inviare offerte commerciali mirate, a chi ne ha fatto richiesta, e successivamente attivare una campagna di recall telefonico su tutti coloro che hanno aperto la mail e seguito uno o più link.


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