Gestire i contenuti Web: Soluzioni CMS Avanzate

A colloquio con Federico Carrà, Practice Manager ECM di E-TREE

“Siamo una società che si muove per passione e per entusiasmo, che crede nell'innovazione e nella ricerca.”

È questa l'apertura del breve testo di presentazione di E-TREE - società del gruppo Etnoteam – che fa da competence center per le soluzioni di Enterprise Content Management. E-TREE, attiva dal 1998, è una delle più note software house italiane che ha saputo cogliere lo spirito di Internet offendo ai propri clienti soluzioni all'avanguardia da sempre orientate al risultato. Abbiamo parlato dei WCMS con Federico Carrà, Practice Manager ECM di E-TREE.

Cosa vi distingue dai competitor e quali credi che siano le motivazioni che spingono i vostri clienti a scegliervi?

Il nostro punto di forza è che a differenza di molti altri player abbiamo un approccio consulenziale a 360°. Non affrontiamo solo la realizzazione del portale vero e proprio ma cerchiamo di risolvere tutti i problemi relativi alla gestione e alla produzioni dei contenuti. Aiutiamo i nostri clienti a creare un portale che non sia solo una vetrina ma sia un punto centrale per raccogliere e distribuire le informazioni aziendali. Ci poniamo più come partner che aiutano a trovare la soluzione migliore piuttosto che come fornitori di una soluzione preconfezionata.

Quale piattaforma utilizzate e perché?

In realtà il nostro punto di forza sta proprio nel non avere una soluzione proprietaria o prefissata ma essere partner dei maggiori sviluppatori di CMS e di volta in volta valutare insieme al cliente quale possa essere la piattaforma migliore per creare il portale aziendale. I parametri con cui confrontarsi sono molti: l'utilizzo (internet e/o intranet), la necessità o meno di avere anche una gestione documentale, il livello di integrazione richiesto con le altre applicazioni aziendali, il budget, la scalabilità e la criticità del portale rispetto al core business aziendale.

Chi sono i vostri clienti?

In genere sono aziende medio / grandi ma abbiamo avuto anche successo con realtà dalle dimensioni più contenute quali l'Istituto Statale d'arte di Vittorio Veneto (www.isamunari.it). Generalmente lavoriamo però a livello enterprise. Per il Web Content Management abbiamo collaborato con clienti quali Unicredit, RAS, Autostrade per l'Italia, Postecom, Vodafone, Banca Fideuram, Ducati, Pirelli; per i documentali e il digital Asset Management con aziende come Benetton, GSK, Takeda, Astaldi, Wind.

Cosa pensi delle soluzioni Open Source?

Sono sicuramente da tenere sotto controllo. Una parte del nostro tempo viene proprio impiegata per valutare le nuove piattaforme Open Source che vantano spesso soluzioni interessanti. Sono ottime nel caso in cui si abbiano esigenze molto specifiche e non si abbiano problemi di scalabilità e performance. I CMS proposti dai grandi vendor quali Documentum, IBM, Microsoft o Vignette risultano preferibili nel caso in cui le problematiche di integrazione siano particolarmente assillanti. Spesso sono inoltre in grado di assicurare una maggiore continuità potendo contare su un vendor da tempo presente sul mercato.

Ultimamente quasi ogni software house ha sviluppato un proprio CMS e anche tra i grandi il mercato è quanto mai dinamico. Le acquisizioni si susseguono a ritmo sempre più serrato. Che evoluzione ci sarà nei prossimi anni?

Il mercato è molto vasto e in continua evoluzione, penso però che ci sia spazio per tutti. Ritengo che andranno sempre più delineandosi due differenti aree: da una parte le piccole software house con soluzioni proprie per le PMI e dall'altra un numero ristretto di grandi player per le soluzioni Enterprise. Una recente analisi di Gartner ha suggerito che avranno vita facile le società che sapranno offrire soluzioni complete. Non solo WCMS ma anche application server, gestione documentale e rdbms. In quest'ottica conquisteranno sempre più terreno aziende quali IBM, Microsoft e Oracle che pur non essendo per adesso leader del mercato giocheranno un ruolo sempre più importante e i vendor verticali tenderanno a concentrarsi per offrire suite complete di Enterprise Content Management.

La legge Stanca sull'accessibilità sta imponendo per la pubblica amministrazione una serie di regole da rispettare che in parte ricalcano quelle internazionali e in parte sono specifiche per il nostro paese. Ritieni che possa essere un ostacolo per i grandi vendor che dovranno adattare le piattaforme alle normative italiane?

Non penso possa essere un ostacolo, anzi è una opportunità per le software house che dovranno dimostrare la propria professionalità anche nell'adattare le soluzioni internazionali alla realtà italiana. Abbiamo già fatto lo stesso percorso con SEC Servizi, per i siti di Veneto Banca, Banca del Garda e Banca Popolare dell'Alto Adige, utilizzando la soluzione di IBM, con un'azienda di trasporti pubblica su piattaforma di Microsoft e ancora con Unicredit e RAS su piattaforma Documentum.

Concludendo cosa ti senti di consigliare a chi deve realizzare un portale aziendale?

Scegliere un partner con esperienza in grado di aiutarli nel percorso di razionalizzazione dei flussi informativi aziendali indipendentemente dalla specifica piattaforma adottata. Per la realizzazione di un portale non contano solo le capacità tecniche ma sono fondamentali gli skill consulenziali.


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