E-commerce, esame di maturità
Perché possiamo dirci ottimisti
di Roberto Ghislandi — Pubblicato su internet.pro, aprile 2005
Sfatiamo un mito e diciamo che sicuramente il 2005 non sarà l'anno dell'e-commerce anche se, a dispetto di alcuni, l'e-commerce non morirà ma continuerà la sua lenta e inesorabile ascesa diventando una realtà di cui occorrerà sempre più tenere conto.
Già nel corso del 2004 - secondo un'indagine VISA – si è registrata una crescita dei pagamenti on-line con carta di credito di oltre il 144%. I settori che hanno dato i migliori risultati sono stati il turismo, i biglietti (treni, aerei, concerti, ecc…), i libri, la musica e l'elettronica di consumo.
Un recente comunicato di Goldman Sachs, Harris Interactive e Nielsen//Netratings così annunciava: “Gli acquisti on-line delle feste di fine anno ammontano a $23.2 miliardi, con una crescita del 25% rispetto allo stesso periodo del 2003”. Dunque anche per gli Stati Uniti si continua con tassi di crescita di estremo interesse e, elemento ancora più importante che emerge confrontando dati di inizio 2004, le previsioni degli analisti iniziano ad essere attendibili segno che l'e-commerce è uscito dalla fase di start up e si sta avviando in quella di uno sviluppo più regolare che precede, ci auguriamo, il periodo della maturità vera e proprio.
Tornando all'Italia, è anche da noi divenuta pratica diffusa quella di consultare Internet prima di procedere all'acquisto sia che si decida poi di comperare on-line sia che invece si preferisca comperare off-line, come ancora avviene nella maggior parte dei casi. Il Ministero per le Attività Produttive ha rilasciato la seguente comunicazione: “Sono stati diffusi da parte dell'EIAA (European Interactive Advertising Association) i dati di una nuova ricerca sul consumo mediatico da parte dei cittadini europei. … In un confronto tra uso della TV e di Internet, il 35% degli intervistati afferma di aver ridotto l'osservazione televisiva a causa della rete, tanto che il 25% di essi non potrebbe vivere senza Internet.”
Per le aziende è dunque necessario presentare la propria offerta anche su Internet; è finita l'era di Internet vetrina in cui ci si poteva permettere di pubblicare un sito-brochure. I navigatori, siano questi business o consumer, vogliono poter trovare su Internet le informazioni sull'azienda, i prodotti, i prezzi e le modalità di acquisto (on-line e off-line).
È giunto il momento un po' per tutti di pensare o ripensare al proprio sito Internet come a un canale commerciale parallelo a quello tradizionale.
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