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Il mondo Open Source

Esistono differenti tipologie di licenze Open Source; senza entrare nel dettaglio, ricordiamo che i pacchetti Open Source sono solitamente sviluppati da comunità di programmatori che mettono a disposizione gratuitamente il frutto del proprio lavoro a patto di rispettare i termini della licenza. L'obbligo principale è di non rivendere i pacchetti, di non modificarne i termini della licenza e di rendere disponibili alla comunità eventuali modifiche apportate al codice. Per chi volesse approfondire il tema dei CMS Open Source consigliamo di far riferimento a OSCOM - The international association for Open Source Content Management. Mentre un tempo le licenze Open Source si riferivano principalmente a pacchetti sviluppati sotto Linux, ora è possibile trovare software anche per piattaforma Microsoft. L'utilizzo di pacchetti Open Source permette ovviamente di risparmiare sui costi della licenza Va detto però che spesso non è possibile fruire di un'assistenza diretta se non tramite i news group degli sviluppatori. La qualità di questi pacchetti in molti casi non ha nulla da invidiare alle soluzioni a pagamento; l'unica differenza che continua a caratterizzarli è che sovente l'installazione e la personalizzazione richiedono competenze più elevate rispetto a quelle dei concorrenti. Generalizzando si può sostenere che le soluzioni Open Source sono consigliabili a chi dispone di risorse in grado di mantenere e modificare il codice sorgente che si sta utilizzando. Queste piattaforme si rivelano l'ideale per grandi aziende che le adottano come base per costruire soluzioni avanzate su misura grazie al proprio team interno di sviluppo, o per piccole software house che possono contare su un buon know how interno. Per l'utente finale piccolo o medio è spesso più conveniente rivolgersi a soluzioni del tipo Professional supportate da software house che non solo rivendono la licenza, ma possono anche installare e impostare inizialmente il sito che sarà poi mantenuto da persone preposte al solo inserimento e aggiornamento dei contenuti.

Conoscere le licenze Gnu-Gpl

Tra le varie licenze Open Source una delle più adottate è la GNU General Public License (GNU GPL).

La GNU GPL è stata redatta da Richard Stallman e Eben Moglen nel 1989, per distribuire i programmi creati dal Progetto GNU. A differenza delle licenze per software proprietario permette di utilizzare liberamente una copia del software, copiarlo e distribuirlo sia gratuitamente sia a pagamento. Proprio questa è la particolarità che la differenzia da altre licenze free che impediscono invece la ridistribuzione commerciale. Nel caso in cui l'utente distribuisca copie del software (sia gratuitamente sia a pagamento), deve rendere disponibile il codice sorgente a ogni acquirente, incluse tutte le modifiche eventualmente effettuate; questa caratteristica è detta copyleft. Tale termine, gioco di parole su copyright, identifica una licenza libera che, pur garantendo le libertà previste, è sottoposta a restrizioni sul rilascio di opere derivate in modo tale da far sì che queste si mantengano sempre libere. Occorre notare che nel caso invece l'utente voglia modificare il software ma solo per uso interno senza ridistribuirlo, non è tenuto a rendere pubblico il codice sorgente.

La Free Software Foundation (FSF) detiene i diritti di copyright per il testo della licenza, ma non detiene i diritti del software rilasciato con questa licenza.


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